30/01/09

akaB


il blog di akaB

29/01/09

21/01/09

Angelo Mennillo



Gianluca Costantini


il resto del presepe su Channeldraw

In movimento / Crescere insieme è possibile



Crescere insieme è possibile
CENTOTRECENTO Strade di pace
e come dicono i bambini
...LA PACE NON SI DICE LA PACE SI FA

venerdì 23 gennaio
dalle 17 in poi in Via Centotrecento nel portico al numero 24, antistante la caffetteria AL SALAM

Ci incontreremo per costruire strisce di pace con immagini, racconti, musica, falafel e impegni.

I fondi raccolti si faranno arrivare ai bambini di Gaza tramite EDU-AID
http://www.educaid.it una onlus di Rimini per la cooperazione internazionale che opera da anni a Gaza ed in altri territori.

Squaz


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Press / Articolo da L'Unità


Grazia a Luca Baldazzi

Matteo Cuccato



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Marco Paci



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17/01/09

Lele Corvi



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Luca Enoch



il sito di Luca Enoch

15/01/09

Maurizio Ribichini



Maicol e Mirco

Mostra di NAJI AL ALI



Visual Intifada e l'Associazione Mirada, sono lieti di invitarvi all'Inaugurazione della MOSTRA DELLO STORICO DISEGNATORE PALESTINESE NAJI AL ALI - incontro dibattito sulla Palestina con Tahar Lamri, Alessandro Taddei.

Il percorso di ricerca di Associazione Mirada in questi anni si è spesso intersecato con le vicende palestinesi e la cultura di questo popolo: proprio nell’ultima edizione di Komikazen Mirada ha ospitato il disegnatore palestinese Samir Harb e ha inoltre coordinato per alcuni anni la mostra Kufia – Matite per la Palestina. Quanto sta accadendo in questi giorni a Gaza dovrebbe scuotere le coscienze dei popoli e dei loro governanti, ma in una forma di latente sonnolenza del muscolo “indignazione”, la popolazione civile è falcidiata per una operazione chiamata “di polizia”. Ritenendo che il disegno, le forme di espressione artistica, la ricerca visiva in genere, abbiano un grande dovere nei confronti del pensiero e delle scelte individuali, lo spazio della galleria Mirada sarà dedicato da venerdì 16 gennaio 2009 fino al 14 febbraio 2009 al disegnatore Naji Al Ali, creatore del personaggio Handala, il piccolo bambino palestinese con le spalle voltate allo spettatore che in moltissimi paesi arabi è una sorta di mascotte venduta in ogni spaccio. Naji Al Ali (Palestina 1937 – Londra 1987) ha creato più di 40.000 vignette, pubblicate in moltissimi paesi arabi, rappresentando per la prima volta il ruolo del disegnatore non solo audace critico dei costumi sociali e privati, ma anche rivelatore dell’ipocrisia politica, impegnato poeta della matita per una soluzione politicamente giusta della causa del proprio popolo. Naji fu misteriosamente ucciso nell’estate del 1987 a Londra, dove si era rifugiato in esilio, ma la sua opera è ancora cultura per tutto il mondo arabo laico e critico. La mostra esporrà una selezione di vignette, tradotte appositamente da Tahar Lamri, intellettuale e scrittore algerino che vive da anni nella nostra città. Inoltre le stampe in mostra saranno messe in vendita e il ricavato sarà devoluto interamente agli ospedali diretti da Mustafa Barghouti “The Union of Palestinian Medical Relief Committees” in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. La mostra sarà inoltre a disposizione di chi ne faccia richiesta per gli stessi fini.
In occasione dell’inaugurazione saranno presenti, oltre a Lamri che racconterà dell’importanza del disegnatore palestinese e delle sue peculiarità, Alessandro Taddei, del gruppo Ponte Radio, il quale è impegnato proprio in questi mesi in un laboratorio teatrale con i bambini palestinesi, laboratorio il cui esito sarà presentato alla Biennale di Venezia, ed Elettra Stamboulis, Assessore alla Pace del Comune di Ravenna.

Saranno proiettate anche le foto della fotografa Virginia Paradinas.
Potete scaricare tutte le vignette di Naji Al Ali da qui

Visual Intifada:
mostra dello storico disegnatore palesatine Naji Al Ali.
Dal 16 gennaio 2009 al 14 febbraio 2009
La mostra sarà aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, escluso il giovedì pomeriggio.


Per info:

Galleria MIRADA – Libreria Interno 4
Via Mazzini 83 Ravenna
Tel +39 0544 217359
info@mirada.it
www.mirada.it
Orari di apertura:
da lunedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Chiuso giovedì pomeriggio e domenica.



13/01/09



Ci vorrebbe un segno un salto mortale in avanti di china un segno carpiato teso quanto pesa il silenzio ci vorrebbe un segno un salto carpiato in avanti di china un segno non muore se rimane teso un filo quanto pesa una bomba non c’è bomba che tenga all’erta alla porta alla gogna uscire veloci scansare detriti rapidi di corsa a piedi bendati mani in alto mani nei capelli mani a pezzi a brandelli frammenti macerie lungo il corso della storia la storia si ripete pare surreale percorre trascorre ricorre morde riflette ricorda rifaccio pare presenti nel presente ancora un regalo in palmo di mano da scartare sotto l’albero distratto diritto fitto divide strozza la strada che rimane resta immobile un filo il respiro misura le luci e giorno e notte e buio e sirene e giorno e notte e giorno e sirene nel nove dopo l’ottavo nel duemila avanti qualcosa avanti piove piovono bombe piove piovi bomba intelligente cadi su dai salente sapiente dal basso all’alto al basso cadi leggera buca qualunque soffitto di cielo di carta di cera di carta pesta carta velina avanti tu che sai cadere tu che sai tu che sei intelligente tu che sai ferire a morte la striscia di Gaza la sua gente la mia gente non lasci scampo poco o nulla un niente un momento il silenzio uccide pausa un momento un campo nero come la morte chi conta la morte chi conta i morti chi conta i torti le ferite i feriti chi suda freddo chi ingoia filo spinato a tappeto piombo fuso reticolato selciato lastricato muro di cemento armato un istante siamo seri non scherziamo ci vorrebbe un segno un salto mortale in avanti di china un segno carpiato teso quanto pesa questa opprimente assassina protesa “legittima difesa” .

Presentazione

Visual Intifada è un progetto che nasce in velocità a cavallo tra la rapida ennesima invasione di campo da parte di Israele e del suo esercito in territorio palestinese e il silenzio diffuso e devastante che ha imperato in queste ultime settimane. Nel frattempo, in Palestina, continuano a piovere bombe, in verticale, che uccidono vite umane e distruggono strutture e infrastrutture sociali spacciando, tra riflessi di distrazione di massa e arroganza sconfinante, le centinaia di morti come “legittima difesa”. La stessa “legittima difesa” che l'O.N.U., campione mondiale di “equidistantismo” e ipocrisia, impotente oggi in Palestina come ieri in Iraq, in più di una occasione ha bollato come stragista. Si chiamano azioni di guerra. Guerra.
Sappiamo che una lettera apostrofata è differente di una lettera accentata: mettiamo i puntini dove necessario chiamando le cose con il loro nome.


Non è nostra intenzione entrare nel merito della definizioni che mass-media ed esponenti politici danno al termine “terrorismo” per cercare di giustificare soprusi e attacchi continui e indiscriminati; non punteremo il dito contro qualcuno in una sorta di indice dei buoni e dei cattivi, tenendo una mano sugli occhi, a distanza di migliaia di chilometri.
Sarebbe facile, sarebbe quanto mai squallido. La storia italiana, senza alcun bisogno di andare a vedere quella di altri, ha impresso sulla pelle della gente l'opinabilità di questo significato. Allo stesso tempo, non è compito nostro disquisire sulla storia e sulle posizioni espresse da parte delle varie formazioni politico-militari palestinesi, indipendentemente dal fatto che, a tal proposito, ognuno di noi possa avere le proprie personali opinioni; il nostro interesse e questo progetto sono diretti espressamente alla Palestina e alla causa palestinese.


Come persone che operano all'interno di esperienze collettive nel campo della grafica e delle arti visive, già in passato abbiamo cercato di esprimere concretamente occasioni e pian di socializzazione e condivisione affinché, anche nell'ambito che ci vede quotidianamente attivi e, al contempo, al di fuori delle relative specificità e specialità, potessero emergere utili spunti di riflessione e momenti di iniziativa. Siamo consci del fatto che il nostro è e sarà un contributo del tutto trascurabile nell'ottica del panorama che riaffiorerà alla fine degli attacchi israeliani nella striscia di Gaza.
Tuttavia, oggi, le motivazioni che ci spingono a utilizzare immagini come pietre, in una per nulla simbolica intifada visiva, rimangono le medesime di sempre: essere presenti. Esserci.
Nervi e tessuto e ponte da qui a là e viceversa. Parole che si trasformano in immagini che diventano oggetti che esprimono un punto di vista, ragionamenti, fionde. Mezzi espressivi.

Mezzi espressivi

Il blog
Il blog sarà il nodo centrale del progetto, supportato a rete dagli spazi online/offline partecipanti. Raccoglierà i lavori che verranno inviati e testi in tema col tema in oggetto.

Sticker
Per tutto il periodo del progetto, Verranno disegnati, raccolti e messi in download una serie di sticker, veicolo di comunicazione facilmente riproducibile.

Un libro
Una selezione dei lavori presenti sul blog, verranno pubblicati all'interno di un libretto che verrà stampato e distribuito a sostegno della circuitazione del progetto e co l'obiettivo di raccogliere fondi da destinare ad una organizzazione sociale palestinese.

Serigrafie
Una ulteriore selezione porterà alla realizzazione di 5 tavole stampate in serigrafia che verranno anch'esse messe in vendita con le medesime finalità della rivista.

Esposizioni
Come ulteriore iniziativa pubblica del progetto, verrà organizzata una esposizioni con i lavori inviati al blog; prevista come modulare, la mostra avrà la capacità di girare di città in città. Parallelamente verrà organizzata una esposizione monografica su Naji al Ali, il disegnatore di Handala, simbolo della causa palestinese, assassinato nel 1987.


I fondi raccolti dalla vendita dei materiali verranno interamente destinati ai The Union of Palestinian Medical Relief Committees, realtà di base operante in campo medico, fondata nel 1979 da un gruppo di medici e assistenti per sopperire alle inadeguate strutture mediche palestinese a causa della decennale occupazione militare israeliana. Si tratta di una delle più grandi ONG presenti in Palestina. Opera prettamente in campo medico e scolastico.