13/01/09



Ci vorrebbe un segno un salto mortale in avanti di china un segno carpiato teso quanto pesa il silenzio ci vorrebbe un segno un salto carpiato in avanti di china un segno non muore se rimane teso un filo quanto pesa una bomba non c’è bomba che tenga all’erta alla porta alla gogna uscire veloci scansare detriti rapidi di corsa a piedi bendati mani in alto mani nei capelli mani a pezzi a brandelli frammenti macerie lungo il corso della storia la storia si ripete pare surreale percorre trascorre ricorre morde riflette ricorda rifaccio pare presenti nel presente ancora un regalo in palmo di mano da scartare sotto l’albero distratto diritto fitto divide strozza la strada che rimane resta immobile un filo il respiro misura le luci e giorno e notte e buio e sirene e giorno e notte e giorno e sirene nel nove dopo l’ottavo nel duemila avanti qualcosa avanti piove piovono bombe piove piovi bomba intelligente cadi su dai salente sapiente dal basso all’alto al basso cadi leggera buca qualunque soffitto di cielo di carta di cera di carta pesta carta velina avanti tu che sai cadere tu che sai tu che sei intelligente tu che sai ferire a morte la striscia di Gaza la sua gente la mia gente non lasci scampo poco o nulla un niente un momento il silenzio uccide pausa un momento un campo nero come la morte chi conta la morte chi conta i morti chi conta i torti le ferite i feriti chi suda freddo chi ingoia filo spinato a tappeto piombo fuso reticolato selciato lastricato muro di cemento armato un istante siamo seri non scherziamo ci vorrebbe un segno un salto mortale in avanti di china un segno carpiato teso quanto pesa questa opprimente assassina protesa “legittima difesa” .

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